Filippo Magnini, uno dei più grandi nuotatori italiani, ha costruito una carriera straordinaria, culminata con un bronzo olimpico ad Atene 2004, quattro titoli mondiali e diciassette medaglie d’oro europee. Nato a Pesaro nel 1982, si è distinto non solo per i successi sportivi ma anche per la sua integrità. Sul finire della carriera ha dovuto affrontare la sfida più ardua: difendersi dalle accuse di doping. Dopo una lunga battaglia legale, Magnini è riuscito a dimostrare la propria innocenza, diventando promotore dell’associazione “I’m doping free” per uno sport pulito. Nel 2020 ha raccontato il suo percorso nel libro La resistenza dell’acqua, scritto con Pierangelo Madron.
Oggi, al di là delle medaglie, il sogno di Magnini è di costruire una famiglia felice e unita. Guardando al passato, attribuisce molti dei suoi successi al supporto della famiglia, che lo ha sempre sostenuto nelle scelte, anche le più difficili, come gli allenamenti all’alba e gli sforzi necessari per raggiungere i suoi obiettivi.
Rivolgendosi ai giovani, Magnini li incoraggia a non farsi illudere dai social media, che spesso rendono tutto facile e a portata di mano. Sottolinea l’importanza di trovare modelli di vita positivi, come insegnanti e persone che trasmettano valori autentici. Infine, ricorda che il percorso verso i sogni è fatto di scelte difficili e, a volte, di momenti di sconfitta. Accettare e imparare dagli insuccessi è, secondo lui, una parte fondamentale della crescita e della forza interiore.
Questa intervista ci offre uno sguardo sincero su un atleta che ha saputo trasformare il suo cammino sportivo in una lezione di vita, ispirando tutti coloro che credono nel potere dello sport e dei valori che porta con sé.